Negli ultimi mesi il tema della discriminazione delle donne in politica è tornato al centro del dibattito nel nostro Paese, soprattutto a partire dall’assenza di ministre nella delegazione scelta dal Partito Democratico - idealmente il principale partito progressista in Italia - per il nuovo governo Draghi. Come hanno messo in luce in tanti, l’assenza di donne nei ruoli apicali della politica è un problema molto antico, che arriva da lontano, che investe tutti i partiti, a destra e a sinistra (dove questa assenza sembra meno marcata, spesso è perché si fa un uso strumentale del protagonismo femminile faticosamente rivendicato dai femminismi). In Italia stanno però nascendo dei tentativi di avvicinare le giovani donne alla politica e alla cittadinanza attiva, con la speranza che questi percorsi formativi invoglino le ragazze a cambiare i paradigmi della politica attuale, a non farsi intimorire dal potere e a ridiscuterne le forme; che le spingano insomma a diventare le leader di domani.
Un esempio è quello di Prime Minister, una scuola di politica per giovani donne di età compresa fra 14 e 18 anni. Nato nel 2019, il progetto è generato dalla collaborazione tra le associazioni Movimenta e Farm Cultural Park ed è realizzato da Angela Laurenza, Eva Vittoria Cammerino, Denise Di Dio e Florinda Saieva. Dopo due edizioni, una a Favara e l’altra a Napoli, quest’anno Prime Minister è arrivata anche nella Capitale (e presto sarà anche a Bari, Matera, Rieti, Torino e Genova), dove un gruppo di giovani adolescenti sta partecipando proprio in questi mesi alle lezioni della prima edizione romana.
Curiose di capire cosa significhi per loro fare politica ed essere cittadine attive, le abbiamo interpellate per saperne di più. In questa newsletter troverete alcune delle loro risposte alle nostre domande. D’altra parte, manca poco al 25 Aprile, un’ottima occasione per ricordare cosa voglia dire avere una coscienza civile!
Illustrazione di Rosa Maria Di Molfetta per Senza rossetto
Tutto è politica
Quando abbiamo raccolto le risposte delle giovani donne di Prime Minister, una delle domande che abbiamo fatto loro è stata quella di indicarci una donna che considerassero un punto di riferimento.
Se ci seguite da un po’ di tempo, o avete letto Le ragazze stanno bene, ci avrete già sentite parlare di come spesso, nell’arco della nostra vita, non siamo riuscite a trovare degli esempi da cui trarre ispirazione. Certo, ci sono autrici e attiviste che ammiriamo e da cui abbiamo imparato molto, ma facciamo sempre fatica a parlare di modelli di vita. Per cui abbiamo deciso di porre questa domanda, per noi così complessa, a queste giovani della GenZ.
Quello che ne è uscito è un insieme di nomi interessanti e variegati: a partire da Marina Abramović, passando per l’ex First Lady Michelle Obama («Una grande attivista che lotta costantemente contro le discriminazioni, conciliando la sua attività politica con il lavoro e la propria famiglia»), Kamala Harris, Rita Levi Montalcini («Perché in un periodo storico ancora più ostile alle donne rispetto ad ora è riuscita a dimostrare che non esistono limiti a quello che una donna può fare. Ho pensato a lei per una sua citazione che tengo molto cara: “Le donne che hanno cambiato il mondo non hanno mai avuto bisogno di mostrare nulla se non la loro intelligenza”»).
Tra le grandi donne della storia nominate Angela Davis, Isabella d’Este («Nonostante sia nata e cresciuta nel Rinascimento rimane per me un modello di come la forza sia nell’intelligenza e nell’astuzia»), Lady Diana e Nilde Iotti. Ma anche Chiara Ferragni («Una donna che non deve niente al marito e che può vestirsi e fare quello che vuole, come giusto che sia. E poi combatte per le donne, è sempre pronta a difendere le battaglie di tutte»), Giorgia Meloni («Porta avanti molto bene il suo partito che ad oggi è tra i più votati in italia»), Elly Schlein, Patrizia De Grazia, Simona Veil («Prima presidente donna del parlamento europeo, lavoro a cui ambisco») e Isabella Borrelli.
Tra i modelli di riferimento citati non sono ovviamente mancate anche madri («È colei che mi ha insegnato ad essere femminista dal primo giorno in cui sono nata») e nonne «(Hanno sempre lottato contro un mondo maschilista e meschino»).
A partire da queste donne, esempi per le partecipanti alla scuola di politica, e dalle risposte che abbiamo raccolto nel questionario che abbiamo sottoposto loro, è nato il decalogo che troverete di seguito: dieci piccole regole (e consigli) per chi voglia diventare un cittadino e una cittadina consapevole.
Il decalogo del cittadino e della cittadina consapevole
VOTARE
È il primo passo: «Perché credo nella politica e in noi giovani donne che vogliamo cambiare il mondo, so che ce la faremo».INFORMARSI
«Ti permette di essere sempre un passo avanti, di parlare di cose di cui si è sicuri. Ma è fondamentale anche per verificare ciò che viene detto dagli esponenti politici che ci rappresentano».ESSERE PRONTI AL CONFRONTO
«Ascoltare, esprimere la propria opinione e confrontarsi con gli altri, creare un dibattito. Anche per ricevere degli stimoli per combattere nella maniera più adeguata».ESSERE PAZIENTI
«Perché il più delle volte ci si scontra con persone di pensiero opposto e non tutti comprendono il duro sforzo che fai andando contro la massa».ESSERE DETERMINATI
«Ci saranno persone che non crederanno in te e nei tuoi progetti, ma, nonostante tutto, devi andare avanti. Non bisogna farsi bloccare da pregiudizi o stereotipi, ma avere il coraggio di metterci la faccia».FARE POLITICA ATTIVA
«Prendere parte ad assemblee o associazioni, scendere in piazza. Anche le piccole cose ti permettono di fare la tua parte nella società. È importante dimostrare solidarietà o vicinanza a chi ha bisogno, perché la battaglia di una sola deve diventare la battaglia di tutte quante».BATTERSI PER I DIRITTI DI TUTTI
«Anche per quelle battaglie che non ti riguardano in prima persona».CHIEDERE AIUTO
«E coinvolgere più persone possibile nella tua battaglia. Servirà per te, ma anche per rendere consapevoli tutti di quella determinata questione».NON DARE NULLA PER SCONTATO
«C'è ancora tanta strada da fare per raggiungere la parità: non dobbiamo pensare che tutti abbiano gli stessi diritti e possibilità».CONOSCERE LA COSTITUZIONE
«Conoscere quali sono i nostri diritti, i nostri doveri e tentare in tutti i modi di rivendicarli e proteggerli».
Prime Minister è una scuola di politica per giovani donne di età compresa fra 14 e 18 anni che vogliono intraprendere un percorso di formazione alla Politica – intesa come capacità di interpretare e guidare la società – e all’attivazione civica. Le studentesse della Scuola vivono così un’esperienza di empowerment, che passa dal rafforzamento delle loro conoscenze e competenze trasversali, e crea una comunità pronta a sostenerle. La Scuola scommette sulle giovani leader, le “Prime Minister” di domani, per generare un impatto di medio e lungo periodo sull’intero Paese. Il nostro obiettivo è che tutte le giovani donne italiane possano essere consapevoli delle proprie capacità, e diventare agenti di cambiamento nelle proprie scuole, comunità, città, nazioni.
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I prossimi appuntamenti con Senza rossetto
Lunedì 19 aprile, ore 17:00 saremo ospiti di RiCA - HUB Cascina del Sole di Bollate per l’evento Le ragazze stanno bene? Tra pregiudizi e violenza di genere insieme al Centro Antiviolenza Hara di Bollate e Rho. Modera Katia Prando. L’evento sarà visibile in diretta Facebook qui.
Giovedì 22 aprile, ore 18:30 saremo in diretta Instagram insieme alle ragazze del podcast Eva in rosso per parlare di mestruazioni e tabù.
A presto,
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