Tra le tante autrici del Novecento che stiamo finalmente riscoprendo grazie alla crescente attenzione per le voci ingiustamente escluse dalla storia della letteratura e grazie al prezioso lavoro di alcuni editori ce n’è una che, pur essendo diventata ormai una scrittrice bestseller, resta ancora ineffabile e difficile da raccontare.
Parliamo di Goliarda Sapienza; pochi giorni fa — il 10 maggio — avrebbe compiuto 100 anni. Figlia dell’avvocato socialista Giuseppe Sapienza e della sindacalista lombarda Maria Giudice, Goliarda nacque a Catania nel 1924 e morì a Gaeta nell’agosto del 1996.
Prima per nascita e poi per circostanze biografiche, per tutta la vita Sapienza fu vicina ai circoli intellettuali dove si parlava e si faceva politica, letteratura, cinema e teatro, pur restando sempre tangenziale e indipendente, anche per il suo anticonformismo. In seconde nozze sposò lo scrittore e attore Angelo Pellegrino, oggi curatore delle sue opere.
All’interno della postfazione presente in tutti i testi di Sapienza pubblicati da Einaudi, Pellegrino descrive Goliarda con queste parole: «Elargiva a getto continuo idee e storie a tutti, al bar, in casa propria, un po’ ovunque, spesso in presenza di un pubblico intellettuale e in ambienti come quello cinematografico, pronti a impadronirsene volentieri… Ma lei esercitava la visione anarchica che le idee sono dell’umanità».
È proprio grazie all’insistenza del secondo marito che il romanzo più importante di Sapienza e quello da lei considerato un manifesto spirituale — L’arte della gioia — divenne il long seller che conosciamo oggi, pubblicato integralmente soltanto postumo da Einaudi.
Recitò in teatro e al cinema, pubblicò romanzi e poesie. Fu partigiana a soli diciassette anni. Tentò più volte il suicidio, fu sottoposta all’elettroshock e si avvicinò alla psicoanalisi. Finì in carcere e a letto con Milan Kundera. La sua vita romanzesca entrò nelle sue opere e viceversa nei suoi libri romanzò la sua vita, narratrice lucida e inattendibile insieme.
Per ricordarla, proprio in questi giorni è uscito per Emons Record il podcast Gagliarda Potenza, scritto e raccontato da Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio, ideatrici del progetto Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi.
Costruito come una vera e propria indagine sulla vita e le opere di Goliarda Sapienza, il podcast si compone nove episodi in cui le autrici si districano nella continua dicotomia tra identità, memoria e menzogna che è alla base dell’opera della scrittrice grazie anche all’aiuto di ospiti che l’hanno conosciuta, studiata e ammirata. Esce ogni martedì, le prime due puntate sono già disponibili su tutte le piattaforme di ascolto.
Nella newsletter di oggi abbiamo chiesto alle Mis(S)conosciute di indicarci cinque indizi con cui avvicinarsi alla biografia di Goliarda Sapienza, per incuriosirvi e accompagnarvi all’ascolto.
Buona lettura.
Goliarda Sapienza fotografata a Roma nel 1994
Cinque indizi per un’indagine su Goliarda Sapienza
A cura di Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio
“Gagliarda Potenza” è un’indagine che corre sul filo sottile che separa la verità e la menzogna, nel tentativo di ricostruire la vicenda biografica, letteraria ed esistenziale di Goliarda Sapienza, che nel 2024 avrebbe compiuto cent’anni. Questi sono cinque indizi, cinque curiosità su una scrittrice romanzesca a partire dal nome, che sembra un nom de plume e invece è vero. Sono solo una minima parte della sua storia: per conoscere il resto, vi invitiamo ad ascoltarci!
Ha una famiglia allargata, multiforme e variegata, e vive un’infanzia per nulla convenzionale. I suoi genitori erano Peppino Sapienza, socialista siciliano, avvocato dei poveri, gran fimminaro, e Maria Giudice, sindacalista lombarda, prima segretaria della Camera del Lavoro di Torino. I due non erano sposati, entravano e uscivano di prigione e avevano numerosi figli da unioni precedenti (Peppino anche da alcune successive). Dato l'antifascismo dei genitori, Goliarda viene presto sottratta alla scuola del regime ed educata a casa dai fratelli/sorelle maggiori. Alcuni dei fratelli non li ha mai conosciuti.
Non conosceremo mai il suo esatto quadro astrale. I suddetti genitori, tra attività sindacale, carcere e la direzione del giornale L'Unione, che avevano fondato insieme, l'hanno registrata all'anagrafe "quando hanno potuto", il 19 giugno, comunque più di un mese dopo la sua nascita; anche il 10 maggio è una data ipotetica, solo probabile.
I suoi primi amori sono il teatro e il cinema. Negli anni Quaranta studia all'Accademia nazionale d'arte drammatica (essendo anche costretta a "ripulire" il proprio fortissimo accento catanese) e a teatro interpreta diversi ruoli, soprattutto pirandelliani. Il cinema la affascina fin da bambina, quando guardando i film di Jean Gabin immagina di essere al suo posto. Lavorerà molto dietro la macchina da presa, insieme al compagno Citto Maselli, ma anche davanti: è ad esempio nella scena iniziale di Senso di Luchino Visconti.
Ha trascorso alcuni giorni in prigione. Nel 1980, con grande scandalo della sua cerchia intellettuale, viene arrestata e reclusa nella sezione femminile del carcere di Rebibbia: ha rubato dei gioielli a un’amica ricca e annoiata per pagarsi la scrittura e la pubblicazione di quello che ritiene non a torto il suo romanzo più importante, L’arte della gioia.
Tra la fine della stesura de L’arte della gioia e la sua pubblicazione integrale passano più di 30 anni. Concluso nel 1976, dopo tre anni di editing gomito a gomito con l’allora marito Angelo Pellegrino il dattiloscritto arriva sulle scrivanie dei direttori delle principali case editrici italiane e viene da tutte rifiutato, con motivazioni diverse. Occorrerà un enorme successo oltralpe, di cui Goliarda - morta nel 1996 - non godrà, per convincere Einaudi a pubblicarlo nel 2008.
Mis(S)conosciute - Scrittrici tra parentesi è un podcast letterario e ha questa ambizione: tuffare l’ascoltatore nella storia e nella scrittura di autrici poco note degli ultimi 60 anni. È un progetto indipendente, realizzato scritto e detto da Giulia Morelli, Maria Lucia Schito e Silvia Scognamiglio, che vuole aprire le parentesi che contengono quello sconosciuto angolo dell'immaginaria biblioteca della letteratura per riscoprire insieme le Mis(S)conosciute autrici di storie, racconti, poesie, drammi e romanzi. Il progetto si è ampliato, naturalmente, e oltre al podcast le autrici hanno lanciato una newsletter e pubblicato un blog dove vengono affrontati temi legati al femminismo, alle figure femminili da rivalutare (in letteratura ma non solo) e ovviamente ai libri. Sono molto attive sui canali social, soprattutto su Instagram dove - tra le tante iniziative - in occasione del 25 aprile organizzano una #staffettamissconosciute dedicata alle donne della #resistenza.
Cose belle che abbiamo letto in giro
Parlando di Goliarda Sapienza, dobbiamo ricordarvi che sta per arrivare una serie tv tratta da L’arte della Gioia, diretta da Valeria Golino. In questi giorni è in anteprima al Festival di Cannes, arriverà nelle sale italiane in due parti il 30 maggio e il 13 giugno e poi sarà disponibile su Sky e NOW.
Tra i tantissimi libri visti al Salone del Libro vi segnaliamo l’ultimo lavoro di Olivia Laing, Il giardino contro il tempo (Il Saggiatore), e Tutto deve brillare. Vita e sogni di Moana Pozzi curato da Francesca Pellas per Blackie Edizioni.
È morta la scrittrice canadese Alice Munro, premio Nobel nel 2013: qui un bel ritratto firmato da Antonio Pascale.
Sul Tascabile c’è un estratto da Postromantiche. Sui nuovi modi di amare di Carolina Bandinelli (Editori Laterza).
Sono stati concessi gli arresti domiciliari a Ilaria Salis.
Oltre a scrivere, Marguerite Duras fece anche molti film: come sceneggiatrice e come regista.
Amic* ci segnalano che il primo giugno si terrà il primissimo Savona Pride, e noi condividiamo volentieri.
La nostra Giulia P. è a Cannes e tra i film che ha visto finora segnala Wild Diamond, che racconta la storia di una ragazza che vuole diventare una star dei reality show.
Tra i progetti di Giulia C, invece, c’è un gruppo di lettura che ha a che fare non solo con i libri, ma anche con piante e fiori. Si chiama Dalloway e si tiene nel negozio di fiori Blu lavanda di Brescia. Giovedì 23 maggio dalle 19:00 ospiteranno la scrittrice Francesca Matteoni, autrice del fantasy ecologista Tundra e Peive (Nottetempo).
A presto,
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Grazie Giulia&Giulia! E Viva Goliarda! ❤️