Mentre si discute delle ultime candidature agli Oscar 2024, è finalmente arrivato nelle sale italiane uno dei film con il maggior numero di nomination: Povere creature! di Yorgos Lanthimos, già Leone d’Oro all’ultima Mostra del Cinema di Venezia.
Acclamato dalla critica e dal pubblico, il film ha acceso i riflettori sul romanzo omonimo da cui è tratto. Se fino a poco tempo fa solo gli addetti ai lavori o i nerd della fantascienza conoscevano il nome dell’autore, Alasdair Gray, oggi Povere creature! è sul comodino di tantissime persone e in bella vista sugli scaffali di moltissime librerie.
Ne abbiamo approfittato per fare due chiacchiere con le persone di Safarà, la piccola casa editrice che ha recentemente riportato il libro in Italia dopo la sua prima uscita negli anni Novanta. Abbiamo potuto approfondire la figura di Gray, autore famosissimo in patria (la Scozia) che nel tempo è stato paragonato a Dante e a Joyce, e scoprire più da vicino alcuni dei suoi romanzi, libri che portano il lettore a cambiare punto di vista, a mettere in discussione tutto, a reimparare tutto proprio come succede alla Bella Baxter protagonista di Povere creature!
Buona lettura!
Emma Stone in una scena di Povere creature! di Yorgos Lanthimos
Alasdair Gray, tutto il contrario di Graham Greene
Il figlio di Alasdair Gray, Andrew, racconta che il padre e Yorgos Lanthimos hanno fatto una lunga passeggiata per Glasgow il giorno in cui si sono conosciuti. Il regista greco era rimasto folgorato dal libro dello scrittore scozzese Povere creature! e voleva a tutti i costi convincerlo a lasciargli i diritti per farne un film. «In passato, mio padre aveva rifiutato altre offerte di produttori che volevano realizzare una trasposizione cinematografica del romanzo. Alasdair era rimasto impressionato dal fatto che Yorgos si fosse preso del tempo per incontrarlo di persona. Era il modo di conversare che mio padre preferiva: camminare per la città in cui aveva vissuto per tutta la vita, facendola scoprire ad altre persone». Visitarono alcuni dei luoghi descritti nel romanzo e poi Gray accettò l’offerta di Lanthimos che iniziò a lavorare alla sceneggiatura con Tony McNamara (coinvolto anche nel suo film precedente, La Favorita, valso un Oscar come Migliore attrice a Olivia Colman). Sempre sul set de La Favorita, Lanthimos iniziò a parlare del progetto con Emma Stone, che ne divenne la protagonista, Bella Baxter, oltre che una dei produttori.
Una delle illustrazioni contenute nel libro di Povere creature!, firmate dallo stesso Alasdair Gray
Alasdair Gray è nato a Glasgow il 28 dicembre 1934 e lì è morto il 29 dicembre 2019. Scrittore, artista, poeta e drammaturgo, è considerato il fautore del "rinascimento" letterario della Scozia, oltre che il più grande scrittore scozzese dai tempi di Sir Walter Scott, secondo le parole di Anthony Burgess (quello di Arancia Meccanica). La sua opera più nota è Lanark – Una vita in quattro libri, un romanzo scritto nell’arco di trent’anni e pubblicato nel 1981 (definito dal New York Times Book Review come «La Divina Commedia del cripto-calvinismo anglosassone» e dal Guardian come «uno dei pilastri della narrativa del XX secolo»). Povere creature!, invece, è stato pubblicato nel 1992 da Bloomsbury Press e ha vinto il Whitbread Novel Award e il Guardian Fiction Prize. È arrivato in Italia nel 1994 con Marcos y Marcos, con il titolo Poveracci!, poi cambiato in Vita e misteri della prima donna medico d'Inghilterra. È stato Safarà Editore, una casa editrice friulana nata nel 2015 dall’idea di due fratelli, Cristina e Guido Giuseppe Pascotto, a ripubblicarlo con il titolo attuale. La casa editrice ha da subito intessuto un rapporto stretto con Alasdair Gray, impegnandosi a pubblicarne l’intero catalogo.
Il traduttore italiano di Gray, Enrico Terrinoni, che non ha tradotto Povere creature!, ma ne ha scritto la prefazione, ci ha invece raccontato del suo rapporto con questo autore, attraverso un ricordo personale.
«Lessi la quadrilogia Lanark ai tempi del dottorato all’Università di Dublino, a inizio millennio, e lo feci su suggerimento di un amico americano che studiava Graham Greene. Lo studiava perché ne detestava la produzione e voleva cimentarsi a scrivere una tesi lunghissima su un autore per lui del tutto indigesto. Questo spesso fanno i grandi critici. Il mio amico mi disse: “è proprio il contrario di Alasdair Gray”. Non conoscevo Gray se non di nome, e lessi immediatamente quella Divina Commedia della Scozia, come è stata definita, che è Lanark. Una vita in quattro libri. Lo adorai dalla prima all’ultima pagina. Dopo una quindicina d’anno l’editore italiano Safarà mi chiese di tradurlo. Pensai fosse una di quelle congiunture dello spazio-tempo che uniscono misteriosamente passato e futuro. Accettai dopo qualche remora perché era un libro difficilissimo da rendere, ma d’altro canto, avevo già fatto l’Ulisse di Joyce e non c’era motivo di rifiutare una delle sue reincarnazioni. La prima cosa che feci, allora, fu scrivere all’autore per impostare da subito la mia traduzione sulle convergenze tra lui e la voce che gli avrei dato. Fu gentilissimo, sempre, e rimase affabile e pronto ad aiutarmi fino agli ultimi giorni di vita, dispensando consigli, demolendo luoghi comuni della critica, parlandomi della centralità della Scozia nel suo immaginario di artista e così via. Alasdair voleva fare per la Scozia quello che Joyce aveva fatto per l’Irlanda e quello che Dante aveva fatto per Firenze, ovvero per l’Italia a venire. Era un uomo meraviglioso, generoso, un profeta dei nostri tempi».
Povere creature! è ambientato nella seconda metà dell’Ottocento e la sua protagonista, come abbiamo già detto, è Bella Baxter, una donna il cui corpo viene rinvenuto nelle acque gelide del fiume Clyde, a Glasgow, dopo aver tentato il suicidio. A salvarla (o almeno così sembra, perché il libro, a differenza del film, è molto più aperto a varie ipotesi e possibilità) ci pensa il dottor Godwin Baxter, scienziato un po’ eccentrico, che nella pellicola è interpretato da Willem Dafoe. Il medico, per ridarle la vita, le impianta il cervello del feto che la donna porta in grembo, rendendo quindi Bella una bambina nel corpo di una adulta. Per fame di conoscenza (anche fisica, quando incrocia per la prima volta il sesso e il desiderio carnale), Bella scappa da Glasgow insieme all’avvocato Duncan Wedderburn (che nel film è un incredibile Mark Ruffalo, fresco di candidatura all’Oscar come Miglior attore non protagonista). A casa ad aspettarne il ritorno, rimangono gli altri due uomini della sua vita: lo stesso Godwin e il promesso sposo di Bella, McCandless (Ramy Youssef).
«Ogni periodo di tempo più lungo di un giorno mi sembra un’eternità. All’improvviso Duncan Wedderburn mi ha toccato in zone che tu non hai mai toccato e adesso sono pazza di lui [...]. Sono solo una mezza donna, Candle, meno di mezza, non avendo avuto un'infanzia [...]. Un intero quarto di secolo della mia vita è svanito, crash bang. Così i pochi piccoli ricordi in questa vuota Bell tintinnano fanno clink clank squillano rimbombano sbatacchiano fanno din don suonano risuonano detonano vibrano riverberano echeggiano riecheggiano in questo povero cranio vuoto con parole parole parole parolparolepaolepaolepaoleparoleparoleparoleparoleparole che cercano di trasformare il poco in molto ma non ci riescono. Ho bisogno di più passato».
Attraverso il suo bisogno di reimparare tutto, dalle parole, ai movimenti, dalle regole sociali, alla politica e alla religione, Bella mette in discussione tutto: la morale, la sessualità, il desiderio. In un mescolarsi di realismo e fantasia, humor e satira sociale e politica, documenti fittizi e romanzi nel romanzo.
Il film di Lanthimos ha vinto il Leone d’oro a Venezia, due Golden Globes ed è in corsa ai prossimi Oscar con ben 11 candidature (secondo solo a Oppenheimer per nomination) e da ieri è disponibile in sala. Come ci ha raccontato Serena Talento, ufficio stampa di Safarà, l’attesa per la pellicola ha anche generato un rinnovato interesse per il libro e il suo autore. «Gray finora, in Italia, è sempre stato uno scrittore molto amato dagli addetti ai lavori e da chi ama la fantascienza e il fantastico. Ma oggi è nato un nuovo pubblico per i suoi romanzi. Sono almeno una ventina i gruppi di lettura che hanno scelto di leggere Povere creature! nei prossimi mesi».
E se anche a voi, come a noi, è venuta voglia di scoprire di più Alasdair Gray e delle sue opere, abbiamo chiesto un ultimo parere (e consiglio!) a Enrico Terrinoni.
«Consiglierei di leggere tutto Gray, dai romanzi ai racconti, e anche di assaporarne le illustrazioni, i murales, i dipinti che tanto ricordano la sensibilità di un altro poeta-profeta, William Blake, a cui Gray neanche troppo obliquamente si ispira. Ma più di tutto, più anche di Lanark, che è la mia opera preferita, consiglierei di leggere quella preferita da lui, quella che considerava il suo capolavoro e che invece tanta critica miope, lievemente bigotta e abituata ai semplicismi della letteratura di commercio che affolla le nostre librerie, derubricò come pornografia, ovvero il libro 1982, Janine. Voglio ricordare che grandi opere della letteratura mondiale furono tacciate di pornografia, in primis l’Ulisse di Joyce, altra opera che consiglio alle giovani e ai giovani di leggere quando ancora sono in tenera età, quando ovvero la mente fa connessioni velocissime e inaspettate, e quando si è pronti a sfidare tutto, anche l’autorità di chi sente di avere il sapere in tasca e non ce l’ha».
Cose belle che abbiamo letto in giro
In questa puntata del programma Mixtape della Radiotelevisione svizzera, Laura Pezzino racconta il primo convegno femminista italiano, che si svolse cinquant’anni fa, nel novembre 1974 a Pinarella di Cervia.
Su Storytel è arrivata la seconda stagione di Le parole di Lila e Lenù, il podcast di Carolina Capria e Silvia Grasso dedicato a Elena Ferrante e il suo L’amica geniale.
Valigia blu pubblica un estratto dal libro La salute è un diritto di genere di Alessandra Vescio (People).
Il discorso integrale di Paola Cortellesi all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università Luiss.
Probabilmente nemmeno il 2024 sarà l’anno delle donne nella musica italiana.
In libreria sono arrivati Libere. Di scegliere se e come avere figli di Ilaria Dondi (Einaudi) e Sad girl. La ragazza come teoria di Sara Marzullo (66thand2nd).
La nuova stagione di Skam Italia è disponibile su Netflix, si concentra sul personaggio di Asia e ha al centro il tema dei disturbi del comportamento alimentare.
Perché l’acclamato film Anatomia di una caduta della regista Justine Triet non è stato scelto per rappresentare la Francia agli Oscar?
Quantomeno nelle nomination agli Academy Awards è arrivato uno storico traguardo per le registe.
Per chi si trova nei dintorni di Cremona, sabato 27 gennaio dalle 19:00 siamo al Cinema Teatro Soms di Torre de’ Picenardi per parlare del nostro libro, Le ragazze stanno bene.
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